martedì 12 ottobre 2010

Sons of Anarchy - 3x05 - Turning and Turning

Come saprà bene chiunque abbia visto qualche episodio di 24, il sacrificio non solo è un sentimento nobilissimo, ma soprattutto un mezzo emotivo per avvinghiare ed emozionare lo spettatore di cinema e tv. E anche Sutter lo usa, seppure in modo meno esplicito, per il suo show.
Così in questa puntata che getta le fondamenta per un futuro davvero intenso e irto di pericoli di ogni tipo, assistiamo anche a un paio di decisioni sacrificali che scuotono i cuori e rischiano di scuotere – e anche moltissimo – l'impianto della serie. Quali?
Gemma è in ospedale dopo la forte aritmia che l'ha colpita alla notizia che suo nipote è a Belfast e si trova di fronte a un'agente Stahl incazzatissima che vuole fargliela pagare, nel frattempo la faida con Salazar e i suoi si riaccende e rischia complicare ancora di più la situazione, ma la conferma che Abel è a Belfast spinge Lucas a intavolare un pericoloso accordo con Stahl, per permettere alla banda di partire. E speriamo scatenare l'inferno.
Tanta, tantissima carne al fuoco per questo quinto episodio che, pur di transizione (nel senso tecnico, non spregiativo, di portare da un punto A del racconto a un punto B), lo riempie di sfumature, personaggi e intrighi da bastare per 3 episodi di una serie media.
E infatti già il titolo ci fa presagire un sacco di giri, di ribaltamenti di prospettiva: innanzitutto i due più grandi: Gemma, sofferente, ammanettata al letto d'ospedale che viene sempre più umiliata da Stahl (la più grande bitch dai tempi di Alexis di Dynasty), che finge accordi forse inesistenti e la costringe ad ammettere qualcosa che non ha mai fatto, pur di salvare il club; e Jax, che pur di evitare di perdere il secondo genitore in poco tempo accetta di venire a patti con Stahl, offrendogli sul piatto la testa di Jimmy O' e del suo clan, pur di vedere libera la madre.
Se il primo è un sacrificio classico, che mette ancora di più in luce il lato melodrammatico ed emozionale dello show, di uno dei suoi personaggi principali, e dei nodi dell'intera serie, il secondo è quasi un colpo, un sussulto improvviso, che sembra fuori carattere, ma che sottolinea la struttura mobile e fluida della serie, e anche la profonda sostanza emotiva della serie.
Che come ogni serie di livello che si rispetti, è capace di definire i suoi cardini non solo attraverso fatti e situazioni, ma soprattutto attraverso i personaggi, le loro profondità e sfumature, i loro lati e inaspettati, e in questo la sceneggiatura di Dave Erickson e Marco Ramirez, e in generale di questa terza stagione, è praticamente perfetta. Meno la regia di Gwyneth Horder Payton, che pare faticare a seguire il flusso di eventi, ma alla fine se la cava.
Altro episodio sciolto, sicuro e coinvolgente, in cui si sente il volo oceanico ed emotivo che sta per arrivare e che porterà il marchio SAMCRO in Europa: se poi a marchiarlo ci sono le facce dolenti e fiere di Hunnam e Perlman – la sua storyline potrebbe essere straziante come poche – siamo pronti anche noi a dare fuoco a ogni pub che si troveremo di fronte.

Voto: 8

Nessun commento:

Posta un commento