sabato 5 maggio 2012

Psych


E’ dura la vita dei poliziotti nelle serie gialle, ossia quelle dove conta più chi ha commesso il delitto che come è stato commesso (dalla Signora in giallo fino a Monk). Di solito sono dei bonari incompetenti che hanno bisogno di un consulente esterno di solito geniale, come lo scrittore di gialli in Castle, o paranormali come la medium in - guarda caso - Medium, il quale risolve sempre da solo, più o meno, i casi.
Shawn Spencer è un consulente un po’ sui generis, dato che cerca di mescolare le varie caratteristiche dei consulenti: è un geniaccio dalla memoria visiva prodigiosa, ma siccome nessuno gli crede fa prima a fingersi sensitivo e a mettere su un’agenzia investigativa col sodale - non proprio un fulmine di guerra - Gus. E insieme riescono, non senza difficoltà, a entrare nelle grazie della polizia, che non esita a chiamarli per risolvere casi inusuali, spesso bislacchi. Ed è proprio il tono dei casi e quello con cui gli investigatori li risolvono a segnare Psych, serie tra commedia e crime creata nel 2006 da Steve Franks per la rete via cavo USA Network, giunta in America alla sesta stagione. La stessa che arriva in Italia dal 6 gennaio su Joi proprio mentre Rete 4 sta concludendo la quinta, che contiene il gioiellino Una cittadina vecchio stampo, che omaggia Twin Peaks nel ventennale della nascita recuperando molti degli attori originali del cast.
Oltre alla rilettura in chiave spesso comica del classico whodunit (chi è stato?), con tanto di indizi da ricordare e finali mozzafiato, Psych si segnala per la costante sete di citazioni che punteggia i suoi episodi: il primo episodio della nuova stagione, dall’eloquente titolo originale Shawn Rescues Darth Vader è centrato sul recupero di una statuetta del cattivo per eccellenza di Star Wars, per proseguire con omaggi e riferimenti a Indiana Jones (Indiana Shawn and the Temple of the Kinda Crappy, Rusty Old Sword), Buffy l’ammazzavampiri (This Episode Sucks, con la partecipazione di Kristy Swanson, la Buffy della prima versione cinematografica) fino a Shining (Heeeeere’s Lassie). E anche le guest-star non smentiscono l’impressione di una serie per cinefili, possibilmente anche un po’ nerd, seguendo la tendenza che ha reso The Big Bang Theory e Chuck dei successi.
Dal Malcolm McDowell di Arancia Meccanica a Cary Elwes (Robin Hood - Un uomo in calzamaglia), dall’ex-Brandon Walsh Jason Priestley a Danny Glover. Ospiti che sono sintomo di un successo continuo, che ha reso USA Network la prima basic cable in America, grazie anche a serie spassose come Duro a morire e White Collar. Ma oltre ai riferimenti per appassionati, quello che rende divertente, se non interessante, la serie è la struttura che ne fa una specie di parodia di Dexter dalla parte dei buoni: come l’ematologo serial killer, anche Shawn ha un rapporto curioso col padre - col quale si ricongiunge faticosamente durante il corso della prima stagione - che nei flashback con cui si apre ogni episodio gli insegna il proprio codice, molto diverso da quello dei Morgan, essendo Mr.Spencer un poliziotto.
E in ogni episodio, un tassello del “codice” di Shawn va a suo posto, lasciando spazio a quello che è un vero e proprio buddy-show, con i duetti tra Gus (interpretato da Dulé Hill, memorabile Charlie Young in The West Wing) e Shawn (James Roday, che scrive e dirige molti episodi della serie) a dare il giusto pepe a un giallo abbastanza tradizionale, reso curioso solo dal tocco bizzarro di alcuni casi.
E’ chiaro però che chi segue la serie non cerca trame appassionanti, suspense e via dicendo, ma semplicemente un’ora di risate e intrattenimento: e Franks garantisce il tutto grazie a script briosi e un cast efficacissimo, tra cui vanno citati i comprimari della squadra di polizia, come Timothy Omundson, alias l’ineffabile Lassiter, oppure il granitico Corbin Bernsen, il burbero padre di Shawn. Ingredienti per una serie che non cambierà le vostre vite, ma di sicuro può renderle più serene. Dal 6 gennaio provare per credere.

 (Pubblicato su The Cinema Show)

Nessun commento:

Posta un commento